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Squilla il telefono: “Ciao, dove sei?”

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“Pronto, chi parla?”. “No, scusi, con chi parlo io. E’ lei che ha chiamato!”. La signora Vera Vesti Barletti, mia nonna, era inflessibile quando si trattava di buone maniere. Tanto che quelle sue risposte taglienti non me le sono mai scordate. Voleva sempre essere lei ad alzare la cornetta nera in casa, penso per la sua irrefrenabile curiosità.

“Pronto, chi parla?” è una delle tante frasi cancellate dalla tecnologia.

Il telefono richiamava l’attenzione con lo squillo ma nessuno sapeva chi c’era dall’altra parte, chi alzava la cornetta lo faceva “al buio”, ma a volte anche chi chiamava non poteva sapere chi avrebbe risposto. In quegli anni Modugno cantava Piange il telefono (“ Pronto, ascolta mamma è vicino a te? Devi dire a mamma c’è qualcuno che…” “Chi sei il signore dell’altra volta?”) con un dialogo che oggi sarebbe improponibile.

Primo, perché non si chiamerebbe mai a casa della signora con il dubbio che possano rispondere i figli o il marito o, peggio ancora, la mamma della mamma. Meglio chiamare direttamente sul cellulare, magari preceduti da un sms: “Puoi?”.

Secondo perché adesso sul display appare subito il nome di chi sta chiamando tanto che spesso, se il numero risulta “Sconosciuto”, non rispondiamo neppure.

E’ successo che il telefono è cambiato. Non è più un telefono, ma una protesi del nostro corpo, un qualcosa di molto più ricco e complesso che fa parte della nostra vita più intima. E con lo strumento è cambiato inevitabilmente anche il linguaggio.

Non chiediamo più “Pronto, chi parla?”, ma “Ciao, dove sei?”.

Chi parla lo sappiamo con certezza avendo chiamato su un cellulare, dove si trova la persona, invece, è una incognita. La trasformazione è talmente profonda che a volte mi capita di comporre il numero di casa e chiedere a mia figlia “Ciao, dove sei?”, ricevendone l’impertinente e divertita risposta, “Ma babbo, dove vuoi che sia se hai chiamato a casa?”.

La nonna Vera non è vissuta tanto a lungo da vedere il pullulare di cellulari intorno a sé. Ma certo sarebbe impazzita di curiosità se non avesse potuto sapere con chi stavano parlando i nipoti al telefono. Ogni volta che in casa riuscivo a rispondere per primo e ad avere una conversazione alla fine chiedeva sempre. “Con chi parlavi al telefono?”.


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